Studiare il siciliano a scuola si può perché è una lingua riconosciuta e può essere inserita fra le materie di studio locale. E’ questa l’idea della Regione siciliana che pensa di promuovere lo studio delle tradizioni, della cultura e del dialetto siciliano tra i banchi di scuola.

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Il progetto pilota

Per introdurre la materia “siciliano” c’è un progetto pilota. Si chiama “Non solo Mizzica – Il siciliano, la lingua di un popolo” ed è giunto alla seconda edizione grazie a un nuovo finanziamento di 500 mila euro della Regione Siciliana per il biennio 2025-2026.

L’assessorato regionale dell’Istruzione e formazione professionale ha emanato una circolare destinata agli istituti scolastici con sede in Sicilia.

Le tipologie di finanziamento

Sono due le tipologie di finanziamento per iniziative curriculari ed extracurriculari da realizzare nelle scuole: le azioni di “tipo A”, che riguardano gli istituti di ogni ordine e grado, da finanziare con un importo massimo di cinquemila euro ciascuna; quelle di “tipo B”, destinate ai progetti di partenariato tra istituti superiori con un liceo coreutico-musicale nel ruolo di capofila, per un costo massimo finanziabile di 40 mila euro ciascuno.

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Un’opportunità per gli studenti

“Con questa iniziativa – sottolinea l’assessore Mimmo Turano – diamo ai nostri studenti l’opportunità di conoscere le tradizioni linguistiche e culturali della nostra terra. Sostenere percorsi di studio della lingua siciliana significa contribuire a “fare memoria”, tramandare conoscenza e riscoprire un patrimonio culturale unico, straordinario e dalle radici antiche”.

Le attività e l’evento finale

Le attività potranno riguardare, tra l’altro, studi e ricerche sui dialetti locali (anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti), poesie, detti, canti, nenie, filastrocche, “cunti”, secondo i diversi codici espressivi (fonici/uditivi, visivo/gestuali), incontri e giornate studio organizzati anche in forma aggregata tra più scuole,

Meta finale, anche nella seconda edizione, sarà una manifestazione pubblica con artisti siciliani, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo in veste di testimonial.

Il plauso Dc

“La tutela delle nostre radici e la salvaguardia della nostra cultura rientrano tra gli obiettivi del Governo di centro destra in Sicilia e come Democrazia Cristiana ne sosteniamo ogni intervento. Accogliamo con grande soddisfazione il bando da 500 mila euro per finanziare progetti per il biennio 2025/2026 tra i banchi di scuola siciliani per lo studio del dialetto” commenta Dario Cangialosi, responsabile nazionale dipartimento Istruzione della DC.

“Questo stanziamento, che per il secondo anno l’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione mette sul tavolo, vuole anche essere una risposta a chi, incautamente e  superficialmente non conoscendo la storia della Sicilia, vorrebbe cancellare da un palco lo statuto
siciliano. Al senatore Calenda consigliamo una bella lettura del poeta siciliano della fine dell’Ottocento Luigi Pirandello “uno, nessuno e centomila”. Probabilmente gli servirà una bella  maschera quando prossimamente verrà nuovamente a cercare un seggio nel collegio siciliano”, conclude.